Scrivere è un mestiere pericoloso – Alice Basso

Dopo “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” ritorna Vani in: “Scrivere è un mestiere pericoloso”

scrivere è un mestiere pericoloso

 

Scrivere è un mestiere pericoloso” è il nuovo romanzo di Alice Basso, seguito di “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome“.

 

IN BREVE

– TITOLO DELL’OPERA: SCRIVERE È UN MESTIERE PERICOLOSO

– AUTORE: ALICE BASSO

– CASA EDITRICE/ GENERE: GARZANTI/NARRATIVA CONTEMPORANEA

– ANNO DI PUBBLICAZIONE: 12 MAGGIO 2016

– PAGINE: 348

– PREZZO DI COPERTINA: 14.90 EURO

 

TRAMA

“Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell’ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile.
Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi.
Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l’intuito di Vani può smascherarli.”

 

INCIPIT

Il volto dell’uomo incombe su di me. Le sue mani enorme mi premono al suolo, senza incontrare resistenza. E non perché io non ne stia opponendo, anzi.” – SCRIVERE È UN MESTIERE PERICOLOSO

 

 

ESTRATTO

Leggi un estratto del primo capitolo del romanzo “Scrivere è un mestiere pericoloso

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